Il Lindy Hop e le sue radici

Breakaway e Charleston, alcuni dei balli che diedero vita al Lindy Hop!

Leggi questo articolo tratto dalla biografia di Frankie Menning e potrai saperne di più!

“Ad Harlem il charleston era un ballo largamente diffuso, “very big” come dice Frankie: “Lo sentivi dappertutto: nei dischi, alle feste, e negli spettacoli di vaudeville. A ballarlo c’erano le ballerine di fila o le showgirl, o chiunque fosse, e c’erano tantissime gare di charleston”.

Frankie ricorda che, in principio, i passi di charleston venivano eseguiti singolarmente o da una coppia separata, mentre il breakaway presupponeva che i ballerini danzassero insieme. Non appena i due balli cominciarono a svilupparsi in sala, anche il charleston si cominciò a fare a coppie, nella posizione classica di ballo da sala. Presto il breakaway prese a incorporare passi di charleston e alla fine le due danze mescolate si trovarono a costituire le basi da cui sarebbe nato il Lindy hop. […]
Alla fine del decennio, il charleston era stato in gran parte assorbito dal Lindy hop. Nel corso degli anni Trenta i ballerini del Savoy crearono moltissime variazioni di charleston, come il turn-over, l’hand to hand, il long-legged, il flying, lo squat e molte altre. Visto che queste figure individuali divennero parte integrante del vocabolario del Lindy, il charleston trovò una nuova vita. In ogni caso Frankie e gli altri ballerini del Savoy pensavano di eseguire passi di charleston dentro il Lindy. Non pensarono mai a se stessi come ballerini di charleston.

Il Lindy hop si sviluppò in un arco di tempo più lungo rispetto al breakaway, ebbe quindi un periodo di crescita più lento, nel corso del quale si trovò esposto a molteplici influenze esterne. Una delle principali differenze tra i due balli era lo spazio necessario per eseguirli. […] Nel breakaway i piedi dei ballerini descrivevano un piccolo cerchio, ma presto in Lindy hop sviluppa una traiettoria più ampia è più oblunga sulla pista da ballo. A riprova di questo, è stato mentre ballava Lindy hop al Renaissance che Frankie ricorda per la prima volta di aver fatto un vero su swing out.

Il grande successo del Lindy hop era anche la risposta diretta alla musica da ballo di Harlem e ai suoi continui sviluppi e trasformazioni. Nel breakaway, sempre in posizione da ballo da sala, i ballerini si muovevano leggermente da un lato sull’uno e sul due, consentendosi una separazione che era breve in termini di tempo e molto ristretta in termini di spazio. Verso la fine dell’evoluzione del breakaway, questa separazione includeva anche un breve rilascio della mano – destra per l’uomo e sinistra per la donna. I ritmi sostenuti dello swing si riflettevano nel Lindy con una più ampia e più lunga separazione tra i due ballerini, con il rilascio della mano o, in alcuni casi, di entrambe.
I tempi più lunghi e un maggiore spazio a disposizione diedero una notevole spinta all’improvvisazione, accrescendone le opportunità.

Il suo continuo sviluppo divenne presto una vera e propria caratteristica del Lindy hop, che apriva le porte a una valanga inarrestabile di passi sempre nuovi.

Sebbene il breakaway e il Lindy condividessero la stessa base in otto, quest’ultimo finì per includere una più ampia varietà di passi, che riflettevano i ritmi e le dinamiche maggiormente complesse della nuova forma di jazz sulla quale veniva ballato – lo swing.”

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Bibliografia: 

Frankie Manning e Cynthia R. Millman, Frankie Manning Ambasciatore del Lindy Hop, edizioni Derive Approdi 

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